Anticipare la pensione con la RITA!

Rendita Integrativa Temporanea Anticipata: cosa è?

Beh, in sostanza è un modo per anticipare la pensione o comunque che ci da la possibilità in presenza di alcuni requisiti, di smettere di lavorare qualche anno prima del pensionamento ed ottenere una rendita integrativa.

Detto in altri termini: smetto di lavorare, ricevo una rendita per un certo tempo e poi vado in pensione, e l’ente che eroga questa rendita è il nostro fondo pensione, va da se che se non aderiamo ad un Fondo Pensione, non potremo mai accedere alla RITA.

Quindi direi che in ottica di Pianificazione Previdenziale è uno strumento che se adeguatamente pianificato, ci da la possibilità di smettere di lavorare qualche anno prima rispetto alla data in cui avremmo avuto accesso alla pensione. A parere mio è uno strumento molto valido, ma deve essere ben calcolato e pianificato per tempo perché alla fine si riesca veramente ad utilizzarlo.


Requisiti

Ci sono due modalità di accesso alla RITA:

  1. Smettere di lavorare, devono mancare massimo 5 anni alla maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia, aver accumulato almeno 20 anni di contributi nel regime di appartenenza.
  2. Smettere di lavorare, restare inoccupati per almeno 24 mesi, devono mancare massimo 10 anni alla maturazione dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia

In entrambi i casi ci vogliono almeno 5 anni di iscrizione e contribuzione al Fondo Pensione al quale si richiede la RITA.

È importante sottolineare che l’importo che si richiede sotto forma di RITA è a discrezione del richiedente, quindi può essere anche una frazione del capitale totale accumulato nel fondo pensione. Nel caso in cui non venga usato l’intero capitale, quello che rimane nel fondo pensione potrà poi essere percepito sotto forma di capitale o rendita una volta che si raggiungeranno i requisiti per la pensione.

La RITA è erogata con una periodicità massima di 3 mesi, quindi al massimo ogni 3 mesi si percepisce l’assegno, ed è erogata direttamente dal fondo, fino al momento in cui si va effettivamente in pensione.

L’iscritto può in ogni momento richiedere la revoca e fermare l’erogazione della rendita.

La tassazione applicata è la stessa dei Fondi Pensione e in caso di premorienza il montante residuo potrà essere riscattato dagli eredi con le regole presenti per i Fondi Pensione.

Se ad esempio ci mancano 2 anni al pensionamento e per motivi nostri personali ci piacerebbe smettere di lavorare e se abbiamo già accumulato più di 20 anni di contributi e magari abbiamo anche una piccola rendita derivante da un immobile in affitto, ecco, potremmo decidere di smettere di lavorare e integrare questa rendita attivando la RITA per i 2 anni successi in modo da, sostanzialmente, anticipare il pensionamento e dedicarci alle attività che vorremmo fare.

È ovvio che perché il tutto sia effettivamente possibile è importante aver accumulato un buon capitale nel fondo pensione e quindi anche aderirvi il prima possibile in modo tale da avere dalla nostra parte il tempo necessario per accumulare, dedicando alla previdenza complementare percentuali abbastanza basse del nostro reddito.


Quindi per ricapitolare:

Vantaggi: posso anticipare l’uscita dal mondo del lavoro ottenendo una rendita integrativa, tassazione agevolata 9%-15% della rendita (come i fondi pensione), in alcuni casi posso sfruttare la RITA per abbattere il montante del Fondo Pensione, se voglio ottenere poi tutto in capitale, posso decidere l’entità della rendita.

Svantaggi: Erosione del montante del Fondo Pensione, che quindi integrerà in misura inferiore la nostra pensione successivamente.

Buona visione!

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