Per sapere quanto versare nel fondo pensione

Quanti soldi dobbiamo accantonare mensilmente in pensione integrativa, da ora fino alla data del pensionamento, in modo tale da accumulare un capitale, che poi convertito in rendita, ci darà una rendita vitalizia pari al gap previdenziale, dalla data del pensionamento in poi?

In questo video parlo di come, dopo aver fatto pulizia di tutti i prodotti previdenziali inefficienti che abbiamo in portafoglio, dopo aver definito quando andremo in pensione, quanto percepiremo di pensione pubblica e quale vogliamo che sia il nostro tenore di vita da pensionati e quindi abbiamo anche definito il gap previdenziale, cioè la differenza tra la pensione che disideriamo e quella che ci passerà lo stato; il passo successivo che si fa in fase di Pianificazione Previdenziale è definire quanto dobbiamo accantonare mensilmente, da ora fino a quando raggiungeremo l’età pensionabile, per fare in modo che attraverso la previdenza complementare ci arrivino quei soldi che ci servono ad azzerare il gap previdenziale.

Bene questa è sicuramente la parte più delicata e anche più complessa di tutta la Pianificazione Previdenziale, bisogna considerare i vari coefficienti di trasformazione in rendita dei fondi pensione, che vi ricordo è quel coefficiente che trasforma il capitale accumulato in una rendita, e quindi bisogna trovare quei fondi che hanno questi coefficienti più alti, aspetto che va considerato quando mancano circa 3 anni al pensionamento.

Poi bisogna fare una stima accurata dei rendimenti dei vari comparti e anche considerare gli switch di comparto che inevitabilmente dovremo fare mano mano che ci avviciniamo alla pensione, e quindi fare un calcolo a ritroso, partendo dalla rendita che ci serve, andare poi a definire il capitale che ce la garantisce con i coefficienti di trasformazione, a quel punto si definisce il versamento mensile necessario per generare quel capitale considerando i diversi rendimenti dei comparti.

Infatti per fare tutto questo si utilizzano software professionali, che agevolano i calcoli, avendo all’interno un database di tutti gli strumenti di previdenza complementare, i rendimenti, i coefficienti ecc.

Solo seguendo un procedimento di questo tipo saremo sempre sicuri di destinare le giuste risorse economiche alla previdenza complementare, versare troppo o troppo poco, porta in entrambi i casi a commettere un grosso errore di finanza personale e familiare. Nel primo caso staremmo destinando troppe risorse alla previdenza complementare, che invece potremmo destinare ad altri obiettivi finanziari, nel secondo caso invece non raggiungeremmo l’obiettivo previdenziale desiderato.

Buona visione!

 

Io sono Mauro Zuddas, consulente finanziario indipendente iscritto all’albo OCF sezione Autonomi e alle associazioni Nafop e ANCP.

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